venerdì 26 settembre 2014

Backstage Islanda 2014

Il primo giorno in Islanda, Vincenzo è intento a fotografare gabbiani
in volo su una scogliera nei pressi di Reykjavik, se non sapessi che
difronte a lui c'è il mare potrebbe benissimo essere su una montagna
di roccia vulcanica al centro dell'Islanda.
Da un viaggio fotografico si torna sempre con qualcosa in più delle sole foto. L'esperienza vissuta è qualcosa che fa bene all'animo ed è impossibile da condividere se appunto non viene vissuta. Vale la pena però immortalare degli istanti, usare la fotografia per quello che vale, ovvero rendere degli attimi indelebili nel tempo. Prendo spunto dal mio ultimo viaggio in Islanda con Fortunato e Vincenzo per condividere con voi parte del backstage. 

Salvo Orlando







Fortunato ci raggiunge il giorno successivo, decidiamo di andare a fotografare a Vik. Bhè c'è da non crederci, ma fidatevi dietro quella fitta nebbia ci stanno i famosi faraglioni di Vik, sono rimasti invisibili o quasi per tutta la sessione fotografica.


Il primo giorno di luce, splendida atmosfera alla fredda lagunetta Fjallsarlon. Sicuramente Fortunato stava riprendendo i fantastici giochi di luce che in quel momento si alternavano sul ghiacciaio.

Non sembra neanche una foto in notturna, ma la luna era sufficientemente potente da illuminare tutto. La speranza, ahimè vana, era quella di riprende l'aurora sullo splendido montagnone di Stokksnes. Abbiamo passato diverse nottate su questa baia, ma la fortuna non è stata dalla nostra. In compenso nei giorni successivi una spettacolare nevicata ha reso questa location davvero unica, per me che sono siciliano la neve sul mare è qualcosa di assolutamente surreale.


In certe occasioni vorremmo essere in grado di essere in più posti contemporaneamente. Mentre si consumava alle nostre spalle un fantastico tramonto eravamo intenti a fotografare meravigliosi dettagli nel ghiaccio alla lagunetta Fjallsarlon. 


Nei giorni successivi l'Islanda è stata investita da una potente tormenta di neve. E' stata una delle cose più suggestive di tutto il viaggio.


 Vedere mutare il paesaggio in maniera così radicale dava l'idea di trovarsi improvvisamente in un altro luogo. Il nostro affidabile Land Cruiser finalmente si trovava a suo agio.



Questa volta malgrado l'apparenza i faraglioni di Vik si son visti in diversi momenti. Abbiamo fotografato con la tormenta che soffiava alle nostre spalle e la neve che fioccava in ogni direzione. La mattina seguente saremmo stati a Dyrholaey


Il paesaggio verso l'entroterra era totalmente innevato, uno strato di bianco copriva ogni cosa, arrivare sulla spiaggia di Dyrholaey consisteva nell'attraversare una zona lagunare, il problema è che la laguna non era visibile, allora si andava avanti pian piano sondando il terreno col treppiedi. Fortunato era sempre un passo avanti a noi, alla fine ho deciso che avrebbe dovuto far parte del paesaggio.  


La sessione fotografica è finita poi con una potente nevicata. 


Ecco come la passione per la fotografia ci spinge ad andare oltre, a fotografare anche quando sembra impossibile, cercando di immortalare sensazioni piuttosto che immagini. Fortunato sembra quasi cancellato dalla bufera di neve.


Svartifoss, una delle ultime tappe. Siamo arrivati sul posto col pensiero del meteo che stava per volgere al peggio, qui stavamo già per andar via ma questo posto non ci ha voluto bene sin dai primi istanti ...infatti pochi minuti prima Fortunato distruggeva un filtro pro della Lee, Vincenzo era preoccupato della tempesta di sabbia che doveva distruggere il nostro land cruiser (in effetti la sua faccia dice tutto), io ho inavvertitamente fatto volare la reflex su quelle rocce riuscendo miracolosamente a non fare neanche un graffio... il tutto senza contare che per scendere giù, il sentiero era una bellissima e scivolosissima lastra di ghiaccio!

1 commento:

  1. Anche se sono solo degli attimi queste foto fanno vivere un po' delle vostre sensazioni. Un bel racconto fotografico, grazie per la condivisione.

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